~ Sesto capitolo: «L'indimenticabile serata»
«Dai vale mi insegni un passo di hiphop?»
«Ma non sono brava...»
«Chissene. Dai prego, ti prego, ti prego!» Mi stava facendo gli occhi dolci, sbatteva lentamente le sue ciglia nere. Il labbro inferiore lo teneva fuori
«No. No, Tom. Con me il viso dolce da cucciolo indifeso non fa nessun effetto..»
«Ah! Giusto...» Mi alzò in piedi, mi prese le braccia e me le mise sulla sua vita poi mi guardò e si leccò il piercing.
«Ok! Ok!» Sbuffai. Bill ci guardava come se stesse al cinema a gustarsi una commedia romantica.
«Cosa vuoi fare?»
«Qualche passo con le braccia..»
«Uhm, okay dai allora dimmi se ti piace. Se no te ne spiego un altro..» Feci quel passo. Era un' onda fatta con entrambe le braccia ma una partiva prima, l'altra dopo. Non era semplice per niente, Era tutta questione di coordinazione. Impiegai anni a farlo bene a lezione, ma sapevo che Tom ci sarebbe riuscito subito.
«Vale sei bravissima! Dai forza spiegami come si fa anche se non ce la farò mai..Sembra complicato.»
«Lo è, ma tu sei speciale, ce la farai subito.»
«Ohhh Tom non ce la farai mai..»
«Bill stai zitto!» Io e Bill ridemmo.
«Allora tieni le braccia tese. Iniziamo a farlo solo con un braccio. Uno, inclina la mano giù. Due, porta la mano verso il corpo e piega il braccio, devi quasi formare un quadrato. Tre, stendi il braccio e alza la spalla. Quattro, abbassa la spalla. Ora riprova tutto insieme lentamente.»
«Uno, due tre quattro.» Fece tutto con la massima cura.
«Più veloce ora» ...
«Bravissimo! Ora però anche dall'altra parte..» Ci riuscì subito..
«Si Tom e ora insieme, vero Vale?»
«Si Bill, vai Tom ce la farai subito.»
«Ma lo faccio contemporaneamente con entrambe le braccia?»
«Sisi, inizia col farlo contemporaneamente, poi proveremo a farlo come l'ho fatto prima io.»
«Uno, due, tre, quattro..»
«Tom...Wow! Ora fai partire prima un braccio e poi l'altro. Quando pieghi la mano del braccio destro, con il braccio sinistro stai fermo, quando pieghi il braccio destro parti con il primo passaggio con il braccio sinistro.» Lo fece ma sbagliò.
«Valee non mi riesce!»
«Ehi, ehi calmo. Ora ci riproviamo. Vieni qui, ti aiuto io. Uno, due e uno, tre e due, quattro e tre, braccio destro fermo e quattro col sinistro.» ...
«Vedi! Ora prova da solo.»
«Vale! Mi è riuscito!»
«Tom lo sapevo che ce l'avresti fatta subito!»
«Grazie grazie!» Mi abbracciò.
«Tom non ti montare la testa, non sei bravo..» Disse Bill tirandogli una pallina di carta trovata per terra nel backstage.
«Vorrei vedere te! Dai, avanti!» Lo alzò in piedi, ci provò ma non ci riuscì.
«Ho bisogno di un po' di pratica..»
«Si certo Bill, poi dici a me che non sono capace..» Gli fece la linguaccia.
«Ragazzi cinque minuti e poi si riprova!» Urlò un anziano signore, forse l'organizzatore.
«Solo cinque minuti ci rimangono?» Guardai Tom.
«Eh, Vale. Ma dopo verso le due ci lasciano due ore per mangiare. Poi ancora tre ore prima del concerto di libertà.»
"Menomale, cinque ore di solo Tom..."
Tornammo sul palco, raggiungemmo Gustav e Georg che stavano giocando con delle carote, facendo finta che fossero spade. Bill fece un colpo di tosse per fargli accorgere della nostra presenza.
«Dai ragazzi, cosi mi spaventate Vale!» Disse Tom coprendomi la visuale con le sue mani. Io risi, Bill stava quasi a terra dalle risate, poi si avvicinò al buffet che stavano preparando nel backstage e tornò con un cetriolo.
«Ora sono affari vostri!» Iniziò a combattere anche lui.
«Vale, non guardare, poverini..» Disse da finto serio Tom.
«Vi divertite un sacco ogni volta eh?» Annuì sorridendo. Tornarono a provare, io aspettai in un angolo del palco che finisserò. Erano bravissimi e pronti per la serata. Si fecerò le due e mezza.
«Vale, vieni con me.» Tom mi portò nel suo camerino, dove eravamo andati prima a prendere il giacchetto per me. Si mise un cappello, dentro ci mise le treccine nere, poi si mise gli occhiali da sole.
«Perchè Tom?»
«Vogliamo uscire in città quest'ora? Mangiamo fuori..»
«Davvero? Mi piacerebbe tantissimo!»
«Che dici sono riconoscibile cosi?» Mi avvicinai e gli tolsi il piercing.
«Ora non più..Ma se poi ti riconoscono che facciamo?»
«Corriamo veloce..» Disse ridendo. Ma secondo me diceva sul serio..Uscimmo dalla porta sul retro, mi disse che nell'entrata principale già ci stavano molte fans e loro l'avrebbero riconosciuto. Prendemmo la sua macchina e dopo nemmeno due minuti arrivammo ad un fast food.
«Non è romantico ma io, come da tuo buon fan, so che ne vai matta, vero?»
«Assolutamente» Lo strinsi a me. Ci prendemmo un panino e una cola ciascuno, poi facemmo due passi per la città fino ad arrivare ad una gelateria. Ci sedemmo su una panchina di un parco e ci gustammo il gelato. Il tempo passava troppo velocemente. Rientrammo in teatro, provarono senza sosta finchè non si fece sera, finchè non mancò solo un'ora alla loro grande serata. Purtroppo nelle due ore precedenti mi ero addormentata tra le braccia di Tom. Ricordo solo che non appena aveva finito le prove, le ultime prove, mi ero addormentata in un lato del backstage, Tom mi aveva presa e senza svegliarmi, o quasi, mi portò nel suo camerino. Li per due ore dormii, poi sentii dei passi e mi svegliai di colpo.
«Scusami non volevo svegliarti.»
«Ho dormito per quanto? Quanto tempo ho ora da dedicarti?» Farfugliai ancora mezza addormentata.
«Cosa?»
«Quanto tempo è rimasto fino alle due?»
«Ehm tra un ora ho il concerto, poi per una mezz'ora ho il meet and greet. Credo finirà a mezzanotte. Poi altre due ore di noi e..Poi devi tornare a Roma, vero?»
«Alle 2.15 ho il treno..» Mi alzai dal mucchio di vestiti sul quale mi aveva messa, mi stiracchiai.
«No, no Vale assolutamente. Se hai sonno dormi e non pensare a me. Mi scelgo i vestiti per la serata e riesco subito» No Tom ma che dici. Mi vado a lavare il viso e torno. Mi diressi in bagno, sempre nel camerino di Tom. L'acqua era tiepida, presi la saponetta e mi sciaquai il viso, per svegliarmi un po'. Profumava di rose.
«Vale, mi scegli tu i vestiti per stasera?» Urlò per far arrivare la sua voce fino in bagno
«Io?! Sicuro?»
«Certo scegli pure tutto tu» Chiusi l'acqua, spensi la luce e chiusi la porta. Mi girai e trovai Tom in mutande, un fisico perfetto. Scolpito nelle parti giuste, senza muscoli esageratamente gonfi. Aveva un pancino piatto, rimasi incantata da tutto questo ben di Dio.
«Beh, ma se suoni solo in boxer? Anzi no, dopo sai quanto divento gelosa..» Sorrise, i suoi occhi brillavano, sembrava felice.
«Uhm..» Frugai in uno scatolone, ne tirai fuori una maglia a mezze maniche (Anche se per quanto era grande sembrava a maniche lunghe) di colore azzurro con degli schizzi neri qua e la.
«E se ti metti cosi, con.. Questi pantaloni?» Continuai prendendo un paio di jeans neri, extra large .Almeno due taglie in più, sicuramente se li sarebbe persi per quanto erano a bassa vita. Intanto si infilò tutto.
«Si, si mi piace, ma sopra alla maglia?» Mi tolsi il giacchetto nero che mi aveva prestato la mattina e glielo infilai senza allacciarglielo.
«Cosi il mio profumo ti rimarrà addosso..» Si mise il giacchetto sul naso, senza toglierselo di dosso, e annuso il profumo rimasto sopra.
«Come sei buona..» Disse riferendosi all'odore rimasto sul giacchetto.
«Lasciati questa fascia nera, ti sta benissimo, e le treccine lasciale cadere sulle spalle. Lasciati anche queste scarpe nere..Ti piace il completino?»
«Assolutamente, grazie Vale sei stata bravissima» Disse guardandosi allo specchio. Poi ci scambiammo uno sguardo attraverso quel vetro. Io non ci credevo ancora.
"Ma sta succedendo tutto davvero? Possibile?" Pensai..Ma a voce alta:
«Ma sta succedendo tutto davvero? Possibile?» Lo guardai ancora attraverso lo specchio, poi si voltò e mi guardo.
«A cosa ti riferisci?» Si avvicinò a me fino a starmi attaccato, poi passò le sue dita dalle mie braccia fino alle mie mani, le alzò fino a portarmele all'altezza del mento per poi intrecciare le nostre dita.
«A te, come è possibile che tu, cosi meraviglioso possa stare qui, ora, con me.»
«La stessa cosa che mi chiedo io di te.» Inchinò la testa a destra e scanzandomi i capelli dalla spalla sinistra con una sua mano, mi poggiò le sue labbra sulle mie. Nemmeno il tempo di dischiudere le labbra che..
«Toc toc, ragazzi??» Si aprì la porta del camerino, entrarono gli altri ragazzi. Il primo era Bill, e poi subito entrarono Gustav e Georg.
«Abbiamo interrotto qualcosa?» Disse Gustav.
«Ma sempre sul più bello arrivate? Ma lo fate apposta?» Disse Tom staccandosi da me.
«Oh Tom bello il completo!»
«L'ha scelto Vale...» Rispose a Georg, ancora un po arrabbiato per il nostro bacio interrotto.
«Vale mi scegli anche i miei vestiti?»
«Io? Non saprei...»
«No Vale li ha scelti a me e solo a me li deve scegliere, ora sloggiate da qui e lasciateci soli.» Disse spingendoli fuori dalla porta. Bill rispose.
«Grrrrr Tom come siamo acidi.. Va bene, va bene ce ne andiamo, ma tra mezz'ora torniamo per prepararci per il concerto..» Nemmeno gli rispose che richiuse la porta a chiave.
«Scusali, dove eravamo rimasti?»
«Beh direi qui..» Mi riavvicinai, ci riprendemmo le mani come prima e ci lasciammo andare ad un dolce bacio. Non so perchè ma questo bacio mi sembrava perfetto, più degli altri. Le sue labbra sembravano più morbide, o forse stava baciando più delicatamente. Ma no...
«IL PIERCING!» Mi staccai da Tom
«Non dimenticarti di rimetterti il piercing Tom..»
«Dopo dopo..» riprese a baciarmi senza quasi ascoltarmi. Senza staccarci ci sedemmo su un divanetto. Non so esattamente dopo quanti minuti ma smettemmo di coccolarci, si alzò e prese il CD "Humanoid" che infilò in uno stereo. Impostò la modalità casuale. Poi prima che la prima canzone scelta dallo stereo partisse, premmette stop.
«La prima canzone che partirà sarà la nostra canzone, okay?» Le mie labbra si lasciarono andare in un sorriso. Era veramente dolce. Spinse play.
"...Gas and blood is all I’ve got in you I trust the final exit’s passing’ by..." Sbarrammo gli occhi, poi ridemmo.
«Uhm, mi ricorda un certo primo bacio...» Dissi facendo finta di pensare.
«A me ricorda il bacio più bello della mia vita» Non mi guardò negli occhi, erano lucidi. Sia i suoi che i miei. Mi accorsi che una lacrima gli cadde velocemente fino a creargli una macchietta d'acqua sulla maglia.
«Come sei cucciolo..» Corsi da lui. Lo strinsi al mio petto, sembrava un bambino. E poi ero io li la bambina, la più piccola della coppia. Ma la sua tenerezza era davvero immisurabile, non aveva età. Teneva gli occhi chiusi. Forse si vergognava a vedermi negli occhi mentre la seconda lacrima gli scorreva lentamente in viso.
«Ehi Tomy, guardami.»...
«Grazie Tomy, stai rendendo la mia vita qualcosa a cui ora tengo davvero. E tutto in un solo giorno di noi.» Bussarono.
«Toooom mancano quindici minuti!» La voce era di Bill.
«Non mi va di fare il concerto, voglio stare qui con te.» Mi sussurrò
«No Tom, amore, devi andare. Suona per me.» Gli asciugai bene il viso con il palmo delle mani. Poi andai a girare la chiave per far entrare gli altri.
«Tom, andiamo..»
«Vale ti prego vieni con me sul palco..»
«Tom ma che dici?? Le fans non devono sapere della vostra storia! Non ancora!» Tom mi prese per un braccio e seguendo Bill andammo fino sul palco. Gli urli erano fortissimi, c'era solo un telo a coprirci.
«Vale, vieni un secondo..» Bill mi portò poco più lontano dagli altri. Che erano li sul palco.
«Durante il concerto non farti vedere che Tom si distrae, rimani lontana nel backstage o ancor meglio in camerino»
«Cosa? E non posso vedervi?»
«Shh abbassa la voce!»
«No Bill, Vale rimane qui al lato del palco, dietro le quinte.» Disse Tom avvicinandosi a noi.
«Se ti distrai..»
«Non accadrà, non sbaglierò nulla...Tranquillizzati! Vale seguimi» Mi portò dietro le quinte, sarei riuscita a vederli bene da li.
«Tom, però te lo chiedo per favore, non trattare male Bill per me. Fallo per me..»Disse un 'okay' a bassa voce.
«In bocca al lupo piccolo!» Mi alzai sulle mezze punte, cercando di arrivare a baciargli la guancia.
«Scusami se ti lascio qui da sola..»
«Smettila Tom! Dai su, hai un concerto che ti aspetta! Migliaia di fans ti aspettano..Tu ora concentrati, e non fare il galletto con le fans.»
«Giuro.» Mi baciò sulle labbra e se ne andò dagli altri.
«CINQUE MINUTI E SI INIZIA!» Urlò un collaboratore. Si fece buio, le fans iniziarono ad urlare più forte. Iniziò il concerto. Non ricordai tutte le canzoni in ordine. Ma le cantai tutte, i miei occhi erano fissi su Tom.
«Ciaoooo!» Urlò Tom alle fans avvicinandosi al bordo del palco. Le fans ricambiarono l'urlo, anche io ricambiai dal backstage.
«I would like dedicate next song at the person who changed my life»
«Billlll» Urlarono le fans. Tom scosse la testa e tutte si azzittirono, quasi se stessero cercando di capire chi fosse. Io sapevo già che non era lui, sapevo già che ero io. Non lo capii subito, non avrei mai pensato ad un gesto cosi dolce ed estremo da parte sua. Lo capii solamente quando sentii la canzone soavemente cantata da 'Bibi'.
«Gas and blood is all i've got..»
Da seduta che ero mi alzai di colpo, iniziai a cantare non più a voce altissima, ma con voce calma e commossa. La mia voce tremava, come il resto del mio corpo. E ancora una volta era incredibilmente merito di Tom. Tom mi guardava, era li, fermo, immobile al centro del palco a fissarmi. Grazie alle luci vidi che i suoi occhi brillavano di gioia. Con le mani formai un cuore. Lui ricambiò indicandomi e portandosi la mano al cuore. Le fans urlarono. La canzone finì. Circa quattro minuti fu la durata del nostro profondo sguardo. Sorrise e tornò a guardare le fans, con un saltino salì su una cassa.
«Crazie mileh!» In quel momento urlai anche io. Quando parla italiano, o meglio, ci prova, è ovvio che mi fa scoppiare il cuore.
"E' tenerissima la sua pronuncia, quell'accento poi!"
Cantarono altre sette canzoni, poi mentre Bill si stava cambiando, Georg e Gustav suonavano, Tom posò la chitarra a terra.
«Hey! Look me!». Si fermò.
"Noo non ci credo! Ha fatto l'onda che gli avevo spiegato oggi pomeriggio!"
Partì un applauso accompagnato dai soliti urli delle fans.
«Crazie Vale».
«Tom zitto!! Non parlare di me! Ricordi cosa ti aveva detto Bill??»
Sicuramente non mi sentì. Il resto del concerto passò in fretta, forse anche troppo. Non appena finì corse da me.
«Amore sei stato bravissimo!» Mi avvicinai per abbracciarlo.
«No Vale, sono sudato..»
«E secondo te mi frega qualcosa!?» Lo abbracciai e lo baciai in guancia, mi bagnai il viso del suo sudore, e davvero non mi fregava niente. Di solito non appena vedevo qualcuno sudato mi veniva la nausea, quasi vomitavo. Con lui era diverso. Di lui tutto mi piaceva, anche quel viso umidiccio che gli inteneriva l'espressione. Presi un fazzolettino e lo tamponai, tenendogli il mento con la mano sinistra.
«Durante Phantom Rider sei...Sei stato un tesoro, un angelo, una dolcezza.. Non so in che altro modo descriverti..Ah si, sei stato Tom. E credo sia il più bel complimento che io possa farti, visto che TU sei la creatura più perfetta, meravigliosa, sorprendente che ci sia.» Intanto continuai a tamponarlo dolcemente.
"Un uomo che piange per amore, un uomo che piange per me. Tom che piange per me. Non ci si crede."
Pensai, quando in mente mi tornarono le varie immagini di Tom durante la giornata
«Vieni Vale..» Mi portò nel camerino.
«Tra mezz'ora abbiamo il meet and greet, mi faccio una doccia al volo e poi andiamo insieme all'incontro, okay?» Intanto richiuse la porta
«E' perfetto. Io ti aspetto qui..»
«Mi scegli il cambio?» Risi.
«Va benissimo, ormai io sono la stilista e tu il mio modello..»
«Modello io? Con questo corpo?» Disse tirandosi su la maglia. Il suo pancino piatto era bagnato, era molto sensuale e provocante.
«Tom, amore.. Vatti a lavare e spogliati in bagno che poi non ti resisto, lo sai..»
«Non mi resisti eh?» Sfoggiò il suo sorriso e sguardo malizioso.
«Beh allora..» Si tolse la maglia, la lasciò scivolare a terra. Si stava slacciando i pantaloni..
«Tom! No! Cavolo no! Sbrigati ad andare in bagno» Lo spinsi fino nella doccia e gli aprii l'acqua congelata, sapendo che gli auricolari/traduttori avrebbero resistito.
«Vale!» Disse mentre stava quasi ingoiando acqua
«L'hai voluto tu...» Prese la cipolla della doccia e mi bagnò completamente, cercai di scappare fuori dalla doccia ma mi riprese, intorcigliando il suo braccio sul mio stomaco, mi tirò dentro con lui. Poi chiuse il vetro trasparente della doccia e tenendomi tra le sue braccia mi bagnò da testa a piedi. Io ero completamente vestita, lui era rimasto in jeans e fascia sui capelli.
«Aaaaa okok sono bagnata! Basta!!» «Ancora? Okay!»
«Tom! è congelata!»
«Ancora più fredda? Okay Vale..»
«Tom no ora basta!» Presi un contenitore con dentro lo shampoo e glielo svuotai addosso.
«Vale non dovevi...»
«Perchè?» Mi prese e si strusciò sulla mia schiena riempiendomi i vestiti di sapone «Ecco perchè..». In quel metro quadrato di doccia stava accadendo l'inimmaginabile. Tom alzò la temperatura dell'acqua fino a farla diventare di un caldo piacevole. Poi la appese, lasciandola scorrere sulle nostre schiene. Senza distogliere il suo sguardo, perso nei miei occhi, mi sciolse il fiocco che mi teneva su la maglietta, ormai zuppa, sbiadita ed insaponata. Cadde a terra passando per i miei fianchi. Mi sciacquò il viso dal sapone. Poi si avvicinò lui all'acqua per fare lo stesso. Mentre avvicinava il suo viso al mio, chinava la testa prima a destra, poi a sinistra, poi nuovamente a destra, poi ancora a sinistra
«Mi stai provocando ancora?» Fece si la testa, senza parlare.
«Oh, Tom..» Lo tirai giù, si sedette e io mi stesi su di lui. Quei suoi pantaloni bagnati erano, sembravano, ancora piu enormi. Quell'acqua che lo bagnava lo faceva sembrare, lo rendeva ancora più irresistibile. Stavamo scomodi, era davvero minuscola la doccia, ma non ci importava. Lui era poggiato al muro con la parte sopra della schiena e la testa. Una gamba era stesa, o quasi, non centrava nella doccia. L'altra teneva il mio corpo a contatto col suo. Ci lasciammo andare a dei baci e delle carezze, niente di più.
«E alla fine, anche sta volta hai ceduto alle mie tentazioni..» Cambiai argomento, la risposta era ovvia. Come potevo resistergli?
«Mio Dio che bello stare cosi Tomy..Ci stiamo tutta la serata? Mi sento rilassata al massimo..»
«Si..» Alzai di scatto la mia testa, poggiata comodamente sul petto di Tom.
«Il meet and greet Tom!! Dovevi farlo cinque minuti fa e ancora devi asciugarti e vestirti!»
«Cazzo!» Ci sciaquammo velocemente entrambi, ci veniva da ridere pensando alla faccia che avrebbe fatto Bill non appena avremmo motivato il nostro ritardo.
«Colpa tua Tom..»
«Vale colpa tua, sei tu che mi hai attaccato..» Lo fulminai con lo sguardo e con un sorriso.
«Sbrigati asciugati, ti preparo un completo. Io ti raggiungerò più tardi..O magari ci vediamo dopo l'incontro..» Mi diressi nella minuscola hall del camerino.
«Tom! Vale! Aprite?!» Subito aprii.
«Bill! Scusaci...colpa mia.» Mi guardo e scoppiò a ridere
«Ok sei perdonata..Penso di aver capito cosa avete fatto..»
«Ma no Bill! Non è come pensi...Cioè quasi.. Ma non abbiamo fatto nulla!» Alzò il sopracciglio sinistro. Intanto preparai su una sedia un paio di boxer bianchi, pantaloni bianchi, maglia nera e camicia a scacchi bianca e nera.
«Tom vestiti fuori che io mi asciugo i capelli in bagno!». Cosi facemmo.